Il futuro dei dispositivi mobili

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Fonte imagine

Nel futuro, tra una settantina d’anni, si useranno ancora i dispositivi mobili? Leggiamo il prologo di “Milano 2085” per farci un’idea di come potrebbe essere l’interazione uomo- dispositivo mobile.

La Valle Agordina, 1 gennaio 2085.

Il vecchio Stefano Micaeleidis esce di casa alle 7, vede in cielo alcune nuvole rosse con sfondo grigio intenso, non si vede il Denier e le altre cime. Mentre passeggia attiva la realtà virtuale sussurrando il codice, le previsioni visualizzano in 3D un miglioramento, pensa che potrebbero non essere attendibili e che l’unica cosa che ancora non si è riusciti a controllare è il clima.
Guarda compiaciuto l’immagine del meteo, temperatura 13°e umidità al 61%; pensa: “è troppo caldo, maledetti gas serra” improvvisamente urta qualcosa col piede e avverte un dolore intenso. La disconnessione è automatica e realizza che si è provocato una distorsione all’alluce, “maledetta realtà virtuale”, pensa. Ricorda quando si fece impiantare il chips che interagisce con gli organi sensoriali sottopelle e istintivamente si tocca la fronte vicino all’occhio destro.

Francesco Micaeleidis esce di casa l’1 Gennaio 2085 alle sette del mattino, il cielo milanese è grigio come sempre, l’umidità gli punge il viso e, un attimo prima di attivare la realtà virtuale, si rende conto di essere immerso in una nuvola umida. In auto la sincronizzazione è immediata, imposta il tragitto e si rilassa durante il viaggio pensando al raggiungimento dei propri obiettivi; contemporaneamente visualizza il grafico relativo agli impegni della giornata. Improvvisamente appare un messaggio: “warning bug3125 warning bug3125 warning bug3125…”

La Valle Agordina, 1 gennaio 2085.

Stefano Micaeleidis si dirige verso casa zoppicando, sente pulsare l’alluce dolorante e improvvisamente avverte la voce di Francesco che inizia la conversazione augurando la buona giornata.
Papà”, biascica Francesco, “ho un problema coi motori”. “Ma di quali motori stai parlando?” “Dei motori di ricerca”, risponde prontamente Francesco e aggiunge gesticolando, “naturalmente, di quali motori vorresti parlare altrimenti?”

Il tempo è scorso così rapidamente che ancora non mi giustifico come il termine motori sia associato alla ricerca piuttosto che ai veicoli e immediatamente vedo un bellissimo motore Ferrari, è probabile sia il più visualizzato, anzi è certamente il più visualizzato .

I motori di ricerca”, rispondo, qual’è il problema? “Non si riesce più a sincronizzare le informazioni” risponde Francesco, “hai controllato il software?” “Si, da cima a fondo” “quante volte?” “una”. “Allora controlla di nuovo fin che non trovi il bug, mai arrendersi, è palese si tratti di un bug per cui devi trovarlo, ciao, chiudo” e mi disconnetto all’istante pensando che la realtà virtuale sia comoda fino ad un certo punto. Mi trovo davanti alla porta di casa in noce che si apre automaticamente non appena viene rilevato il chips entro il raggio di un metro, entro e scorro su per le scale fino alla mansarda-attico ringraziando Uva Giuseppe che nel 2054 riuscì ad imbrigliare l’energia magnetico-gravitazionale inventando la scala mobile ad inversione di gravità.

Siedo alla scrivania e mi metto subito al lavoro, devo implementare ancora molto, apro tutte le pagine ed il database, immediatamente ho una visuale completa di tutto quello che mi occorre nei 180° davanti a me. Alle 10 arriva mia moglie Anna che si inserisce nella realtà virtuale salutandomi, ricambio il saluto e torno al lavoro, verso le 11 arriva un messaggio da parte di mio figlio Francesco che mi appare in dimensioni reali informandomi di aver trovato il bug e di aver modificato il codice sorgente, “un ragazzo in gamba”, penso. Lavora per il N.W.O. (new world order), la sincronizzazione delle informazioni dei motori di ricerca è vitale per il mantenimento della rete sopratutto ora che siamo sotto attacco, gli hacker sono attenti alle disfunzioni del sistema per approfittarne. “E pensare che una volta le guerre si combattevano sul territorio utilizzando le armi”.

Francesco Micaeleidis ha un sussulto, la realtà virtuale lo avvisa che è arrivato a Strasburgo nella sede europea del N.W.O. , nel frattempo, dopo essersi consultato col padre, ha risolto il bug relativo alla sincronizzazione delle informazioni per cui può presentarsi alla riunione straordinaria del consiglio dei cittadini con informazioni importanti per la sicurezza, pensa: “un buon inizio per l’anno nuovo, oggi è lunedì primo gennaio 2085”.

Scende dall’auto pensando che qualche decennio fa bisognava salire su aeroplani a reazione per tragitti simili, quando ancora non si utilizzava l’energia magnetica-gravitazionale, oggi invece è sufficiente salire sulla propria automobile e impostare la mappa con la realtà virtuale. Mio padre mi mostra spesso le sue automobili a scoppio, che custodisce come reliquie, mi ha addirittura proposto di provarne una; è stata un’esperienza travolgente, il rumore, mi pareva di toccare il suolo con i piedi e il corpo, ho guidato, mi disse, una porsche carrera 2014…

Stefano Micaeleidis passa l’inverno a La Valle Agordina nella mansarda ottenuta dalla ristrutturazione del solaio della vecchia casa di famiglia della moglie, Anna De Col. Ama la montagna e l’imponenza delle cime dolomitiche sopratutto l’inverno, mentre d’estate preferisce il mare e la passa a Scalea in Calabria in un attichetto con vista mare. Al momento, oltre ad implementare istruzioni di codice per conto di Google, sta scrivendo un romanzo ambientato a inizio secolo, a cavallo con la rivoluzione dei dispositivi mobili-indossabili che attualmente vengono integrati nel corpo umano. Pensa “ quanta strada è stata percorsa, ricordo mio padre quando mi raccontava che i primi personal computers sono stati immessi sul mercato intorno al 1970-80”.

Francesco Micaeleidis entra nel palazzo di cristallo sede del N.W.O. (new world order) e vede Ettore, l’androide-guida che gli viene incontro volteggiando allegramente e Dice : ”Buongiorno signore, ha fatto buon viaggio? “ , penso “ è proprio simpatico” , “Ottimo” rispondo. “ Mi segua prego” Come mi avvicino vengo coinvolto dal suo campo magnetico-gravitazionale e insieme volteggiamo verso l’aula magna ove si riunisce il consiglio dei cittadini.

New York, 1 gennaio 2085 John Brian Mccarthy sta visualizzando in tempo reale l’evoluzione dei flussi relativi ai motori di ricerca e pensa “Questi nuovi algoritmi danno ottimi risultati” . Ha appena notato il bug e si appresta ad introdurre nella falla informazioni contenenti malware per causare riferimenti circolari con l’obiettivo di mandare in tilt i motori di ricerca. Dopo alcune ore di lavoro riesce ad infettare il sistema e pensa “ora sono cavoli vostri, voglio proprio vedere cosa succederà ” e da buon irlandese si versa uno Scotch whisky per festeggiare.

A Stefano Micaeleidis appare, mentre visualizza google, un messaggio di errore e immediatamente scompare la visualizzazione di tutti i motori di ricerca. Si rende conto che un malware sta inficiando il sistema, non è più possibile lavorare nel web. Raccoglie le idee e pensa alle conseguenze, in questo momento sulla terra ma anche su Marte, dove vivono quasi un milione di coloni, nessuno può utilizzare il web. A suo tempo, quando unificarono i protocolli, si oppose e pretese, con l’appoggio di tutte le comunità di appartenenza, l’implementazione di un protocollo di emergenza nascosto nella speranza di non doverlo mai utilizzare. Senza perdere tempo scende le scale a piedi, “meglio non utilizzare lo scivolo magnetico-gravitazionale, non si sa mai” pensa, e raggiunge il seminterrato dove ha una postazione web manuale di emergenza che gli permetterà di collegarsi con altri controllori per arginare il problema. I controllori sono persone anziane e in pensione come lui che hanno il compito, su incarico del N.W.O., di vigilare ed arginare le minacce degli hackers, un po come accadeva in passato nelle tribù dei pellerossa, gli anziani vigilavano ed intervenivano quando necessario.

Intanto Francesco Micaeleidis scende a terra con l’androide-guida in un punto non precisato del palazzo di cristallo, domanda a Ettore “Cosa succede?”

Che risponde “I do not warning! I do not warning! I do not warning!…..” sottolineando la frase che ripete continuamente con gesti inconsulti, mi allontano e capisco che qualcosa non va, “il bug! Si trattava di un falso, una trappola per abbassare le difese ed introdurre un malware” penso: “questo non ci voleva”, mentre raccolgo le idee mi allontano dall’androide ormai inutilizzabile e penso al da farsi. Scontato che non funziona più nulla mi appresto ad utilizzare l’addestramento per i casi di emergenza-web, inutile ora raggiungere il consiglio, tutti i cittadini si staranno recando verso le proprie postazioni di emergenza per contrastare l’attacco. Per prima cosa devo trovare le scale di emergenza per raggiungere il seminterrato dove è disponibile una postazione web manuale. Alla mia destra noto un’apertura, solo ora mi accorgo della moltitudine di persone che corre, presa dal panico e probabilmente senza meta, cercando di uscire dall’edificio. Tutte le indicazioni virtuali sono scomparse ma rimangono quelle essenziali dipinte su pareti e soffitti, imposte a suo tempo dai guardiani per i casi di emergenza, alzo lo sguardo e noto la freccia con l’indicazione “EXIT” , la seguo e invito quelli vicino a me a seguirla.

Stefano Micaeleidis arriva nel seminterrato, accende il vecchio notebook che utilizza ancora il protocollo htpps via cavo, hanno mantenuto la vecchia rete apposta per queste evenienze. E’ piacevole vedere partire Linux Mint 32, Clement Lefebvre ha fatto un buon lavoro, l’ultima distribuzione desktop prima di passare alle distribuzioni webtop, ma questa è un’altra storia. Immediatamente si connette e nota che sono attivi circa trecentomila nodi, “bene” pensa “ora si comincia la vera guerra cibernetica!”

Ma, che succede?” Pensa mentre viene visualizzata una sequenza di 1 e 0 lunghissima, dopo circa settecento righe contenente ognuna 130 bits per un totale di 91.000 bits, la trasmissione si arresta. Nel frattempo arrivano i messaggi degli altri guardiani che sembra abbiano ricevuto lo stesso messaggio, si affretta a salvare il file nell’editor di testi avanzato Kate. Immediatamente iniziano a decifrare il codice, la prima cosa da fare è stabilire la forma di codifica, arriva un messaggio da 126, (i guardiani non si conoscono personalmente ed hanno un codice numerico sequenziale) che l’ha convertito in ASCII e UTF-8, contenente il file tradotto nei due formati, immediatamente mi metto al lavoro per la decodifica.

La soluzione arriva contemporaneamente da circa 300 guardiani :

Vi scriviamo da 1400 anni luce di distanza attraverso codici binari inviati nello spazio-tempo nei tunnel gravitazionali, desideriamo aiutarvi, visionate le mappe, seguiranno altre trasmissioni”. Penso, “ il ponte di Einstein-Rosen, il pianeta dovrebbe essere Kepler 452b”.

Francesco Micaeleidis ha appena raggiunto il seminterrato, seguendo il percorso memorizzato in un vecchio ubuntu phone tenuto in vita appositamente, arriva davanti all’ingresso della sala di emergenza, non si vede nessuna soglia ma solo una parete, estrae una card simile a quelle usate per attivare le automobili del passato e la inserisce nella fessura ad un’altezza di circa un metro, improvvisamente si apre un passaggio delle dimensioni di una porta standard. Entra e vede un enorme tavolo ovale con almeno cento postazioni composte da tastiera e monitor, pensa “ ma guarda un po come lavoravano ad inizio secolo “ apre con l’ubuntu phone il files relativo alle istruzioni di emergenza per l’utilizzo dei personal computers, è la prima volta che ne utilizza uno ma è stato preparato all’evenienza da parte dei guardiani del N.W.O. che hanno tenuto uno stage tre anni prima. Nota che almeno una trentina di postazioni sono occupate, riconosce schultz , Smith e Chen e li saluta con un cenno; prende posto, accende il pc e subito nota il collegamento generato dai guardiani che inviano il file relativo al messaggio alieno.

John Brian Mccarthy è un hacker professionista, lavora per il Secondo Potere, il suo compito consiste nel mettere in crisi il sistema web del pianeta.

Collabora con la rete hacker dei disturbatori, con l’aiuto degli alieni di Kepler 452b dovranno rovesciare l’attuale dominio di google e degli altri motori di ricerca per instaurare un motore di ricerca libero e universalmente utilizzato nella galassia.

Gli abitanti di Kepler 452b sono evoluti poco più dei terrestri ed hanno uno schema sociale simile, anche sul loro pianeta è in corso la guerra cibernetica tra la fazione dei motori di ricerca proprietari e di quelli liberi, i primi vengono sostenuti dal potere centrale e i secondi dal cosiddetto secondo potere gestito dagli hackers. La stessa situazione ora si è creata sulla terra, dopo anni di tentativi falliti, finalmente gli hackers sono riusciti ad iniziare la guerra cibernetica grazie al lavoro di John Brian Mccarthy.

Cosa succede ora sulla terra?

L’algoritmo responsabile della pace e della sicurezza si è attivato e, attraverso il protocollo di emergenza previsto per casi simili, comunica con i droidi della sicurezza mondiale; si tratta di forze di polizia pacifiche atte a regolare il traffico delle auto a propulsione magnetico-gravitazionale, a mantenere la pace e la sicurezza dei cittadini ed ad aiutarli nei casi di emergenza.

Il protocollo prevede che, in caso di grave conflitto mediatico tale da inficiare tutte le unità di realtà virtuale, si raggiungano i punti del rendez vous stabiliti su tutto il pianeta dove verranno distribuiti dei convertitori che permetteranno di utilizzare i canali militari attraverso dei codici in radiofrequenza modulata appositamente per tale scopo.

 

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Informazioni su ubuntuphoneitalia

Questo blog è stato attivato per promuovere questa nuova forma di comunicazione mobile globale open source. Ho scelto Ubuntu come sistema operativo perché si tratta di un prodotto di nicchia libero e gratuito, che viene utilizzato da anni sul pc. Dell' UbuntuPhone si apprezza la semplicità, da quando arrivò la barra Unity sembrava fatta apposta per smartphones o tablets, anzi per Uphones o Utablets, si perchè è una nuova categoria che si affianca a iphones, windowsphones e Android-phones. Va bene, ma ci sono ancora molte cose da sistemare, mi piacerebbei formare un team con altri utilizzatori-sviluppatori, all'inizio sarà dura ma col tempo arriveremo al livello di app e impostazioni che offrono gli altri. Grazie

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